IL CREPUSCOLO
DELLO SCIENTISMO
di Giuseppe Sermonti. Terza edizione illustrata con 30 figure in bianco e nero tratte dalle incisioni della Encyclopédie di Diderot e D’Alembert e con la prefazione del Prof. Paolo Aldo Rossi, ordinario di Storia del Pensiero Scientifico dell’Università di Genova.
L’affermazione che la realtà si possa conoscere servendosi esclusivamente della scienza moderna, e che ogni problema umano si possa risolvere grazie ad essa e alle sue applicazioni tecniche, è uno dei luoghi comuni e dei falsi miti più diffusi della nostra epoca. In questa sua opera Sermonti non vuole assegnare limiti alla scienza né sminuirla; ma la sua indagine critica è rivolta alla scienza moderna, alla sua presunzione di non avere limiti e di comprendere entro i propri confini tutto l’universo. È proprio in questa assurda pretesa che la scienza diventa scientismo. Giuseppe Sermonti, genetista di fama internazionale e brillante saggista, libero dall’opprimente conformismo culturale dominante, controbatte il pregiudizio scientista mediante una sorprendente autocritica e una approfondita analisi della “obiettività scientifica”. Soltanto sottoponendo lo scientismo moderno ad una severa e radicale critica si potrà arrestare l’attuale vertiginosa corsa del “progresso” verso l’annientamento della nostra specie. «Noi abbiamo soltanto domandato alla scienza di restare scientifica, di non avvolgersi in una metafisica incosciente che si presenta allora agli ignoranti, o ai semidotti, sotto la maschera della scienza. Durante più di mezzo secolo questo scientismo ha ingombrato la strada della metafisica» (H. Bergson, Il pensiero e il movente, 1934). Con le parole di Bergson il Professor Paolo Aldo Rossi, ordinario di Storia del Pensiero Scientifico dell’Università di Genova, inizia la prefazione al Crepuscolo dello scientismo, un libro che dopo trent’anni dalla sua prima edizione rivela con forza profetica tutta la sua straordinaria attualità
Copertina in cartoncino con padellette, plastificazione lucida esterna in quadricomia, brossura: filo refe, cm. 17 x 24, pp. 216, foto in bianco e nero dell’Autore all’interno e in quarta di copertina.